MigraMenti, venerdì 21 marzo alle 21:00 al Teatro Comunale di Badolato appuntamento con la danza contemporanea di OperaBianco in scena con “Trickster”

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È tempo di danza dalle parti di Badolato. Il prossimo appuntamento della stagione di SPAc (South Performing and ACting) – ideata e realizzata dal Teatro del Carro, in collaborazione con il Centro di Rilevante Interesse per la Danza Virgilio Sieni, e sostenuta e finanziata da MiC / Ministero della Cultura, Regione Calabria / Cultura – Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 6.02.02 e Comune di Badolato, nell’ambito delle attività della Residenza Artisti nei Territori MigraMenti -, è infatti con la danza contemporanea di OperaBianco e PinDoc che venerdì 21 marzo, con inizio alle ore 21:00, presenteranno la performance “Trickster”, ideato e diretto da Vincenzo Schino con coreografie di Marta Bichisao. Un danzatore, Luca Piomponi, solo in scena, si divincola tra citazioni cinematografiche e digitali, di natura e qualità diverse, con un focus su un’intera scena del film del 1921 “The Playhouse”, in cui Buster Keaton interpreta una scimmia che imita dei clichés del comportamento umano. La danza è costruita attraverso un collage di materiali plurali e multiformi, i cui attraversamenti imprevedibili dispongono il corpo in uno stato di costante domanda. La qualità fisica è nutrita dalla pittura sensuale e cinetica di Francis Bacon. Il ritratto che ne emerge in primo piano è un corpo abitato, animato dal dialogo continuo e serrato tra la propria specificità anatomica e gli inviti, quasi acrobatici, delle partiture.  Questo lavoro interpella il “trickster”, figura liminale tra il mondo degli uomini e quello degli dei. Nel presiedere i confini delle città, delle regole e della vita sociale, contemporaneamente ne confonde le distinzioni. Il trickster rovescia sensi e significati e nel distruggere crea, o meglio ricrea, in una posizione mai dominante, ma sempre laterale, duplice e dialogica.

«Guardando F. Bacon ho la sensazione che il corpo sfugga – spiega Schino nelle sue note -. Anche Buster Keaton sfugge mentre cade, sfugge perché cade. A cosa sfugge? Alla sua presenza. È inafferrabile. Non ha una forma perché appena si sistema in una, è sorpreso da un’emergenza che gli chiede di assumerne un’altra. Il corpo si scioglie, cola, è mosso, fugge allo sguardo, la sua cinetica non è contenibile in un’anatomia. È un corpo posseduto da forze. L’uso delle citazioni è funzionale all’attraversamento continuo di altre materie nella carne del danzatore. Arrivano pixel, scariche elettriche, immagini effimere del web, dell’archivio del cinema, della pellicola trasformata in digitale, e tutto questo diventa carne, peso, muscoli, acrobazia, respiro. Diventa la vita di un animale davanti a me che guardo. Questo corpo umano diventa esso stesso il montaggio». 

OperaBianco è un gruppo di ricerca artistica fondato da Marta Bichisao, danzatrice e coreografa e Vincenzo Schino, regista e artista visivo. Dal 2006 sceglie l’universo teatrale per esplorazioni multilinguistiche tra danza, performing art, arti visive e video. La poetica di OperaBianco si compone alla confluenza di personali declinazioni e sovrapposizioni tra questi linguaggi. La ricerca coreografica è segnata dall’attenzione all’origine somatica del movimento e fa uso di elementi estetici minimalisti. La cultura cinematografica e letteraria, assieme a uno sguardo trasversale sulle arti visive, interviene nel disegno registico con una rete di riferimenti e citazioni esplicite. In particolare, nella composizione della scena, la pluralità simultanea di azioni evoca i movimenti della cinepresa: un continuo passaggio tra la scala del primo piano e quella del campo lungo, tra il ritratto e il paesaggio. In spazi deputati e non, inventa una scena aperta per drammaturgie complesse: esperienze immersive che sfidano la forma consueta di fruizione offrendo al pubblico posture e punti di vista alternativi.  Nella storia artistica di OB è centrale la dialettica tra il comico e il tragico, riflessa nella figura del clown che si fa metafora del rapporto tra performer e scena, tra umano e universo.

Biglietti

Intero € 10,00 

Under 30 / Over 65 € 7,00 

Scuole di teatro e danza € 5,00

Under 19 € 3,00

Info e prenotazioni
348.31.25.747  340.82.02.119 
prenotazionicarro@gmail.com 
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MigraMenti, sabato 8 marzo al Teatro Comunale di Badolato Muchas Gracias Teatro con “Lei Lear”, uno spettacolo a metà tra la comicità classica e la sperimentazione contemporanea

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Riparte con uno Shakespeare rivisitato la stagione di SPAc (South Performing and ACting), ideata e realizzata dal Teatro del Carro, in collaborazione con il Centro di Rilevante Interesse per la Danza Virgilio Sieni, e sostenuta e finanziata da MiC / Ministero della Cultura, Regione Calabria / Cultura – Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 6.02.02 e Comune di Badolato, nell’ambito delle attività della Residenza Artisti nei Territori MigraMenti.

Ad andare in scena sabato 8 marzo – alle ore 21:15 –, è infatti “Lei Lear”, spettacolo vincitore del Premio PimOFF per il teatro contemporaneo 2021, del Festival Inventaria 2021 e semifinalista di In-Box 2022, con menzione speciale, di e con Chiara Fenizi e Julieta Marocco che ne curano la regia insieme ad André Casaca. Prodotto da Scarti e Teatro C’Art, Lei Lear è il terzo lavoro della compagnia Muchas Gracias Teatro, fondata da Fenizi e Marocco nel 2018 a Firenze, dopo un lungo e eterogeneo percorso teatrale realizzato dalle artiste sul territorio europeo e sudamericano. Lei Lear è uno spettacolo singolarissimo che la direzione artistica di MigraMenti non ha voluto lasciarsi sfuggire: «Immaginiamo che due immarcescibili personaggi shakespeariani siano condotte, dalla mano di due creatrici contemporanee senza scrupoli, all’assurdo universo di Samuel Beckett – si legge nella presentazione dello spettacolo -. Che cosa potrebbe succedere? Che strana metamorfosi subirebbero i loro nitidi profili, i loro brillanti discorsi, le loro tragedie, il loro destino? Questo peculiare duo nobilesco di indole maligna, ha trasformato il suo moto decoroso in una impeccabile coreografia profana, e i suoi pomposi soliloqui in una specie di dialogo “unisonico” e mancato». «Forse hanno accettato che le risposte non siano mai arrivate? Hanno, chissà, portato al limite la massima dell’attuale società dell’immunizzazione, cancellando la presenza dell’Altro? Ma che domande difficili! E loro non sono interessate a rispondere, hanno altro da fare. Cosa? Cercano un assassino. Cospirano con il pubblico. Scappano da un temibile Padre e da antichi fantasmi. Insegnano a uccidere il nemico, a capire le strategie del loro enigmatico autore e fanno un bel balletto. Fanno ridere!». 

“Lei Lear” è uno spettacolo cacofonico, un volo ribelle e irriverente su alcuni elementi della narrativa di Re Lear, dal punto di vista delle sorelle malvagie, Goneril e Reagan, all’interno di una cornice beckettiana e clownesca. Un gioco scenico ibrido, contemporaneo, e qui, la loro tragedia, che sommata al tempo è sempre uguale a commedia, è proprio quella di ritrovarsi in un luogo estraneo e, chissà, senza futuro. Sembra serio, ma è solo un gioco. Tra la comicità classica e la sperimentazione contemporanea, Muchas Gracias crea e produce spettacoli che partono sempre da una ricerca sulle potenzialità creative, drammaturgiche e sovversive delle figure teatrali comiche, e sulla forza della comicità come mediatrice tra il performer e lo spettatore. Alle sue fondatrici, due donne premiate, simpatiche e un po’ esibizioniste che si dedicano al teatro dall’inizio del secolo, piacciono le frasi ad effetto e le domande trascendentali, come: “la risata è un’efficace termometro dei sintomi sociali”; “il palco, il crocevia ideale per l’esplorazione dei paradossi contemporanei”; “la platea, il perfetto ricettacolo di scoperte inaspettate e necessarie” e per concludere: “ma, che cosa stiamo facendo?!”.

Biglietti

Intero € 10,00 

Under 30 / Over 65 € 7,00 

Scuole di teatro e danza € 5,00

Under 19 € 3,00

 

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MigraMenti,  rinviato alla prossima stagione di SPAc “QAnon Revolution” di Evoé! Teatro. Il programma di riprende l’8 marzo con Muchas Gracias in “Lei Lear”

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È rinviato a data da destinarsi l’appuntamento in programma domenica 9 febbraio con “QAnon Revolution” della compagnia Evoé! Teatro di Rovereto (Tn), nell’ambito della programmazione SPAc (South Performing and ACting) al Teatro Comunale di Badolato (Cz). Lo spettacolo di Riccardo Tabilio per la regia di Silvio Peroni con Emanuele Cerra, Alice Conti e Salvatore Cutrì sarà con molta probabilità riprogrammato dopo l’estate, nella prossima rassegna. 

Ricordiamo anche che, come già annunciato, per quanto riguarda le residenze artistiche previste da “MigraMenti” – che avevano visto nei mesi scorsi gli esiti pubblici dei lavori svolti da Crack24, Daniela Vitale e Sutta Scupa -, la restituzione della danzatrice Maya Oliva, direttamente selezionata tra le decine di domande arrivate alla compagnia dal coreografo Virgilio Sieni e sostenuta dal suo Centro di Produzione, prevista per il 28 febbraio, è rinviata anche questa a data da destinarsi a causa di una indisposizione da parte della stessa coreografa e danzatrice

Si rammenta infine che la rassegna SPAc (South Performing and ACting) è ideata e realizzata dal Teatro del Carro, in collaborazione con il Centro di Rilevante Interesse per la Danza Virgilio Sieni, sostenuta e finanziata da MiC / Ministero della Cultura, Regione Calabria / Cultura – Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 6.02.02 e Comune di Badolato, nell’ambito delle attività della Residenza Artisti nei Territori MigraMenti. La programmazione riprenderà l’8 marzo come sempre al Teatro Comunale di Badolato, alle ore 21:15, con “Lei Lear” di Muchas Gracias Teatro di e con Chiara Fenizi e Julieta Marroco che hanno curato la regia insieme ad André Casaca.

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“MigraMenti”, ripartono gli appuntamenti SPAc al Teatro Comunale di Badolato. Sabato 11 e domenica 12 ad andare in scena è “Contr_Ora” prodotto da Compagnia Teatro del Carro

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Dopo la parentesi di chiusura per le festività di fine anno, dalle parti del Teatro Comunale di Badolato (Cz) è tutto pronto per la ripartenza della stagione di SPAc (South Performing and ACting). La programmazione aveva salutato infatti il 2024 con la compagnia Teatro Primo di Villa San Giovanni che aveva portato in scena sul palco del Teatro Comunale “Aramen & Stannum” di Domenico Loddo, diretto da Christian Maria Parisi e con protagonisti Silvana Luppino e Domenico Canale, e adesso è pronta con un doppio appuntamento sabato 11 gennaio alle ore 21:15 e domenica 12 gennaio alle ore 18:30.

La rassegna SPAc (South Performing and ACting), ideata e realizzata dal Teatro del Carro, in collaborazione con il Centro di Rilevante Interesse per la Danza Virgilio Sieni, e sostenuta e finanziata da MiC / Ministero della Cultura, Regione Calabria / Cultura – Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 6.02.02 e Comune di Badolato, nell’ambito delle attività della Residenza Artisti nei Territori MigraMenti, riparte infatti con la ripresa di una produzione di Teatro del Carro dal titolo “Contr_Ora”, opera prima di Kollettivo Kontrora. Lo spettacolo, diretto da Francesco Aiello, scritto da Giovan Battista Picerno, con Francesco Aiello e Maria Canino, racconta proprio di “Controra” che nell’Italia del Sud e nel Mediterraneo, identifica le prime ore dopo mezzogiorno, considerate cariche di virtualità magiche da cui è bene tenersi a debita distanza, ma che qui è una donna rinchiusa in casa da un tempo indefinito, succube della propria vergogna, dimentica del proprio passato. L’unica compagnia di Controra è un’intelligenza artificiale chiamata Samsa che, oltre ad essere la sua connessione con il mondo, detta i tempi delle sue giornate. Il tentativo di raccogliere i cocci del suo io frammentato, condurrà Controra ad inaspettate rivelazioni sul proprio passato e a nuove consapevolezze sulla propria identità. A peggiorare la situazione di Controra, un uomo: da principio è solo un’interferenza proveniente dalla tv, man mano diventerà una presenza sempre più ingombrante e materica. In conseguenza a tale invasione nella mente di Controra prenderà corpo uno spettro, la rivoluzione. Rivoluzione in questo caso significherà tendere un assalto alle parti di sé cristallizzate e non aperte al cambiamento. Il disegno luci dello spettacolo è di Jacopo Andrea Caruso, la tecnica è affidata a Francesco Palmiero, e le musiche originali sono di Nafta Punk.

Il Kollettivo Kontrora è un collettivo di artisti che prende forma nel 2020 durante la pandemia, e nasce dall’esigenza di portare in scena i materiali che, fino a quel momento, erano circolati fra i membri del gruppo in forma scritta. Il collettivo si struttura attorno ad una prassi lavorativa non gerarchica o verticistica e conduce ricerche in un territorio semantico e politico comune a tutti i suoi membri, da questo fare nasce Contr_ora, finalista al premio Dante Cappelletti 2021 alle arti sceniche. Lo spettacolo sarà replicato il 17 gennaio alle 20:30 e il 18 gennaio con una matinée per le scuole al Teatro Vincenzo Valente di Corigliano-Rossano (Cs), nell’ambito di “Voci dal sottosuolo – rassegna di teatro in emersione Vol. V”, organizzata dallo stesso Kollettivo.

Per quanto riguarda le residenze artistiche previste da “MigraMenti” – che avevano visto nei mesi scorsi gli esiti pubblici dei lavori svolti da Crack24, Daniela Vitale e Sutta Scupa -, la restituzione della danzatrice Maya Oliva, direttamente selezionata tra le decine di domande arrivate alla compagnia dal coreografo Virgilio Sieni e sostenuta dal suo Centro di Produzione, prevista per il 28 di febbraio, è rinviata a data da destinarsi a causa di una indisposizione da parte della stessa coreografa e danzatrice.

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“MigraMenti”, nuovo appuntamento per SPAc al Teatro Comunale di Badolato. Sabato 21 alle ore 21:15  ad andare in scena sarà Teatro Primo con “Aramen & Stannum”

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Ultimo appuntamento dell’anno della nuova stagione di SPAc (South Performing and ACting) al Teatro Comunale di Badolato (Cz). Dopo Settimo Cielo e il loro “Racconti del terrore”, andato in scena nell’inedita ma suggestiva cornice di Palazzo Gallelli, e la compagnia L’Effimero Meraviglioso di “Wet Floor”, sabato 21 al Teatro Comunale sarà il turno della compagnia Teatro Primo di Villa San Giovanni che porterà in scena “Aramen & Stannum” di Domenico Loddo

Per la regia di Christian Maria Parisi e con protagonisti in scena Silvana Luppino e Domenico Canale, “Aramen & Stannum” racconta dei due simboli della nostra terra, i due guerrieri bronzei che tutto il mondo ci invidia, i Bronzi di Riace: gli interrogativi che loro e la loro rocambolesca scoperta si portano dietro si fondono come rame (Aramen) e stagno (Stannum) per forgiare i quadri scenici e i personaggi di questa pièce. Le due meravigliose statue rappresentano una metafora perfetta dell’emigrazione, la testimonianza di un viaggio nel quale l’umanità rigenera se stessa e la propria cultura. Aramen & Stannum è un viaggio semiserio di risalita attraverso miti, leggende e dialoghi ai confini della notte. Chi sono quei due corpi restituiti dal mare? Sono uomini? Eroi? Dei?

«Gli attori danno forma e vita alla scrittura composta in quadri scenici versatili – è scritto nelle note di regia – I cambi scena veloci e i cambi d’abito fronte pubblico sono parte della costruzione drammaturgica e fanno da camera di decompressione per gli attori stessi ed il pubblico. Si passa dal buio tagliente di una nottata di pioggia in cui avviene un ritrovamento di corpi in mare (sono le meravigliose statue bronzee o altri poveri cadaveri?) alla comicità di un coloratissimo e assurdo quiz sui Bronzi di Riace». 

«Nel terzo quadro un grottesco confronto tra due politici in giacche luccicanti, personaggi che rappresentano un condensato ibrido del lessico, dei tic linguistici e dell’assenza di etica utilizzato negli ultimi anni dalla politica – proseguono le note – fa da vera e propria chiave di volta drammaturgica. La penultima scena vede due divinità, un Apollo cantautore ed una scatenata Melpomene, discutono dei miseri mortali e si interrogano sull’identità dei Bronzi mentre la parte finale si concentra proprio sul concetto di identità e si tirano le fila di tutto questo intenso percorso. I migranti annegati, a differenza dei Bronzi restituiti dal fondo del mare e festeggiati, muoiono senza avere un nome, un’identità, e spesso senza nemmeno poter avere nemmeno dignità e sepoltura».

I costumi di “Aramen & Stannum” sono di Valentina Sofi, le luci di Guillermo Laurin Salazar, aiuto regia è Ruggero Britti. Nel corso della serata è previsto anche un brindisi di auguri di “Buone feste” in teatro. 

L’appuntamento di sabato 21 dicembre si inserisce nella rassegna SPAc (South Performing and ACting), ideata e realizzata dal Teatro del Carro, in collaborazione con il Centro di Rilevante Interesse per la Danza Virgilio Sieni, e sostenuta e finanziata da MiC / Ministero della Cultura, Regione Calabria / Cultura – Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 6.02.02 e Comune di Badolato, nell’ambito delle attività della Residenza Artisti nei Territori MigraMenti. La programmazione riprenderà, dopo la pausa delle festività, l’11 e 12 gennaio con la ripresa di “Contr_Ora”, un progetto del Kollettivo Kontrora prodotto dal Teatro del Carro. L’appuntamento è, rispettivamente alle ore 21:15 e alle 18:30, come sempre al Teatro Comunale di Badolato. 

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“MigraMenti”, prosegue la programmazione SPAc al Teatro Comunale di Badolato. Domenica 1 dicembre alle 18:30 ci sarà L’Effimero Meraviglioso con “Wet Floor”

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Proseguirà con uno spettacolo sulla cattiva informazione la nuova stagione di SPAc (South Performing and ACting) al Teatro Comunale di Badolato (Cz). Dopo l’apertura della stagione affidata alla compagnia Settimo Cielo e al loro spettacolo multimediale “Racconti del terrore”, andato in scena nell’inedita ma suggestiva cornice di Palazzo Gallelli, nel Borgo di Badolato, domenica 1 dicembre, alle ore 18:30 a salire sul palco sarà il gradito ritorno della compagnia L’Effimero Meraviglioso che presenterà “Wet Floor” di Fabio Pisano

Per la regia di Maria Assunta Calvisi, con Daniel Dwerryhouse e Federico Giaime Nonnis, come si accennava “Wet floor”, scritto nel 2018, pone la questione quanto mai attuale dell’informazione, della verità delle notizie e non solo del giornalismo ma anche dei social che amplificano senza una verifica seria e puntuale, generando a volte drammi irreparabili. 

I protagonisti di Wet Floor sono Ben e Ruth, il primo è un giornalista rampante, sicuro di sé, il secondo è un addetto delle pulizie, intento a pulire il pavimento. Mentre Ben si sta occupando di un episodio di cronaca, il rapimento di quattro giornalisti, Ruth continua con meticolosità nel suo lavoro, impedendo a Ben di alzarsi per andare via poiché il pavimento è ancora bagnato, come dice il titolo dello spettacolo. 

Da qui comincia un dialogo serrato tra i due che rivela poco per volta il vero piano dell’addetto alle pulizie: Ruth vuole sequestrare Ben per punirlo per l’uso dell’informazione in maniera approssimativa e scorretta. In un primo momento l’azione di Ruth sembra spinta solo da una concezione ideologica e morale in qualche modo dell’informazione stessa, poi si rivela come una reazione in seguito al crollo della propria vita, dopo aver perso il lavoro e aver divorziato dalla moglie: secondo Ruth la causa dei suoi disastri è proprio in un articolo che Ben aveva scritto qualche tempo prima e che riportava una notizia infondata. 

Nel frattempo il rapimento è stato reso noto attraverso una piattaforma web che invita i lettori a decidere della sorte del giornalista: mentre all’esterno le forze dell’ordine sono pronte a fare irruzione, i lettori della piattaforma si scatenano e danno il peggio di loro stessi, inneggiando alla morte di Ben. A questo punto verità e finzione si confondono e Ruth deve fare i conti con una realtà che va ben oltre le sue intenzioni. 

Oltre alla stagione teatrale, ricordiamo che nei prossimi giorni, sempre al Teatro Comunale, riprenderanno le residenze artistiche: dopo la compagnia Crack24, l’attrice Daniela Vitale, e la danzatrice Maya Oliva, ad essere ospitati a Badolato saranno i palermitani Sutta Scupa che lavoreranno al progetto “La gatta”, ispirato ai testi di Franco Scaldati, il cui esito pubblico andrà in scena il 14 dicembre alle ore 18:30. 

L’appuntamento di domenica 1 dicembre, si inserisce nella rassegna SPAc (South Performing and ACting), ideata e realizzata dal Teatro del Carro, in collaborazione con il Centro di Rilevante Interesse per la Danza Virgilio Sieni, e sostenuta e finanziata da MiC / Ministero della Cultura, Regione Calabria / Cultura – Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 6.02.02 e Comune di Badolato, nell’ambito delle attività della Residenza Artisti nei Territori MigraMenti.

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“MigraMenti. SPAc”, tutto pronto per la nuova stagione.  Si comincia il 2 novembre con “Racconti del terrore” di Settimo Cielo

Tutto pronto per la nuova stagione della rassegna SPAc (South Performing and ACting) ideata e realizzata dal Teatro del Carro, in collaborazione con il Centro di Rilevante Interesse per la Danza Virgilio Sieni, e sostenuta e finanziata da MiC / Ministero della Cultura, Regione Calabria / Cultura – Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 6.02.02 e Comune di Badolato, nell’ambito delle attività della Residenza Artisti nei Territori MigraMenti.

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Dopo l’anteprima ad ottobre al Teatro Comunale di Badolato di “Spartacu Strit Viù” di Francesco Gallelli e Luca Maria Michienzi, il titolo prodotto da Teatro del Carro e presentato nella sua nuova versione “Reloaded II”, la stagione teatrale è pronta per entrare nel vivo con il suo primo appuntamento nell’inedita location di Palazzo Gallelli, sito nel Borgo di Badolato, con lo spettacolo “Racconti del terrore” di Settimo Cielo in programma il 2 novembre alle 21.15. Sarà infatti il palazzo cinquecentesco del Barone Gallelli a fare da scenario d’eccezione alla performance in cuffie della compagnia di Roma, che con questa modalità – già molto apprezzata lo scorso anno con “Donna che nuota sott’acqua” – presenterà una rielaborazione scenica firmata da Gloria Sapio del racconto “Clarimonde” di Théophile Gautier, per la regia di Giacomo Sette, da un’idea di Maurizio Repetto. Lo spettacolo, con effetti luci e sound design di Luca Rossi, e con in scena gli stessi Sapio e Repetto, è una versione live dell’omonimo podcast di Settimo Cielo che qui, dal vivo, gioca con la radiofonia, sperimentando però il rapporto diretto tra interprete e pubblico, grazie anche alle nuove tecnologie multimediali.

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Gli altri appuntamenti della stagione teatrale. La programmazione di SPAc proseguirà nella sua più consueta cornice del Teatro Comunale di Badolato domenica 1 dicembre alle ore 18.30 con la compagnia sarda L’Effimero Meraviglioso che proporrà una sua nuova produzione, “Wet floor” di Fabio Pisano, con la regia di Maria Assunta Calvisi e in scena Daniel Dwerryhouse e Federico Giaime Nonnis. Sabato 21 dicembre alle 21.15 sarà invece il turno di Teatro Primo che presenterà “Aramen & Stannum” di  Domenico Loddo, con Silvana Luppino e Domenico Canale, per la regia di Christian Maria Parisi. Dopo la parentesi natalizia, SPAc ritornerà a gennaio, l’11 e il 12, rispettivamente alle 21.15 e alle 18.30, con la ripresa dello spettacolo prodotto dal Carro “Contr_ora” del Kollettivo Kontrora. Il 9 febbraio alle ore 18.30, a Badolato ci sarà la compagnia EvoèTeatro di Rovereto (Tn) che presenterà “QAnon Revolution” di Riccardo Tabilio, per la regia di Silvio Peroni, con Emanuele Cerra, Alice Conti, Salvatore Cutrì. “Lei Lear” di Muchas Gracias Teatro, di e con Chiara Fenizi e Julieta Marocco che hanno curato la regia insieme ad André Casaca andrà in scena l’8 marzo alle 21.15. Opera Bianco sarà invece a Badolato il prossimo 21 marzo con “Trickster”, concept e regia di Vincenzo Schino, coreografia di Marta Bichisao, performer Luca Piomponi. Ad aprile sarà il turno di Ucrìu/Proskenion che il 5 alle ore 21.15 presenterà “A(r)mo”, uno spettacolo di Tiziana Bianca Calabrò, con Renata Falcone, regia di Basilio Musolino. A chiudere la programmazione ci sarà il 3 e 4 maggio alle 19 a Palazzo Gallelli, “Passi sulla mia testa” scritto e diretto da Fabio Butera con Francesco Gallelli di nuovo nella location di Palazzo Gallelli.  

Non mancheranno poi gli appuntamenti con le residenze artistiche, già iniziate a settembre che prevedono restituzioni pubbliche per ogni compagnia ospitata: a settembre si è già tenuta la prima, quella della compagnia Crack24 con “La teoria dei sistemi discreti”. Il 15 novembre alle 18.30 ci sarà Daniela Vitale per Oscenica con “Untitled_On being an angel”, a dicembre, il 14 alle 18.30, i palermitani Sutta scupa con “La gatta” e il 28 febbraio alle 21.15, per la sezione danza, progetto curato e selezionato dal Centro di Rilevante Interesse per la Danza Virgilio Sieni, ritornerà Maya Oliva con “In perpetual blooming, despite the gods” a presentare al pubblico una versione avanzata dello studio coreografico che debutterà a nello spazio CanGo di Firenze nel 2025.

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Rassegna MigraMenti SPAc, il 13 aprile chiusura di stagione al Teatro Comunale di Badolato con “Mal di Libia – Una rivoluzione vinta anche se persa” della compagnia IAC Centro arti integrate e piccolo buffet con DJ set di saluto!

Ultimo appuntamento della stagione teatrale della Residenza Artisti nei Territori MigraMenti, realizzata dalla Compagnia Teatro del Carro al Teatro Comunale di Badolato (Cz) – in collaborazione con il Centro nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni, sostenuta e finanziata da MiC, Regione Calabria / Cultura – Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 6.02.02, e con il patrocinio del Comune di Badolato. Sabato 13 aprile, alle ore 21:15, andrà in scena “Mal di Libia – Una rivoluzione vinta anche se persa” della compagnia materana IAC Centro arti integrate. Protagonisti in scena saranno Nadia Casamassima e Younes Nanis che eseguirà anche le musiche dal vivo, diretti da Andrea Santantonio.

Mal di Libia – Una rivoluzione vinta anche se persa racconta i grandi intrecci della politica libica, tra colpi di stato e interferenze dei servizi, gli sviluppi della guerra civile, le dinamiche complesse tra rivoluzionari e nostalgici della Libia pre Gheddafi: è un invito a conoscere più da vicino una terra ostile, un popolo contraddittorio, ma spesso incompreso, lontano da quello che viene raccontato sui mass media. Le maglie della narrazione si intrecciano con la tragedia epocale delle migrazioni dei popoli africani. Di sfondo a tutto la vita della giornalista Nancy Porsia – suoi i testi, rivisti drammaturgicamente da Barbara Scarciolla -, del suo legame con quella terra e del suo attivismo politico, del mestiere di cronista “dal fronte”.

«Ci capita spesso di soffermarci su quanto il nostro lavoro debba avere attenzione a dinamiche politiche e sociali – è la nota di commento di Santantonio -. Abbiamo lavorato per anni a contatto con giovani migranti, per lo più provenienti da aree sub sahariane e tante volte abbiamo visto il terrore nei loro volti quando si parlava di Libia, un paese molto vicino a noi sia geograficamente che storicamente. Attraverso le parole di Nancy Porsia proviamo a capire cosa è successo negli ultimi anni in quella terra e ad analizzare come buona parte delle aspirazioni dell’Europa di diffondere ideali di democrazia si siano sgretolate a seguito di queste vicende».

Il Centro arti integrate IAC si occupa di promozione e produzione teatrale, e guarda a una modalità di lavoro collaborativa in cui tutti possono trovare il giusto spazio per praticare le proprie attitudini ed abilità, dall’infanzia alla maturità, dal centro alla periferia, all’insegna del dialogo con il limite e la possibilità, con la realtà e l’immaginario. La produzione di spettacoli e progetti di comunità sono la sintesi della ricchezza sociale e culturale al centro delle attività dello IAC, che raccontano la straordinaria ricchezza e contraddizione del contemporaneo attraverso un linguaggio che si muove tra le corde della narrazione, del teatro fisico e corale, e della ricerca visuale.

Lo spettacolo presenta contenuti e immagini esplicite, pertanto si consiglia la visione ad un pubblico adulto.

Per l’occasione, per stare un po’ insieme alla fine dello spettacolo e chiacchierare di quella che è stata la rassegna invernale e quelli che saranno gli incontri futuri,  il Teatro del Carro offrirà a tutte le spettatrici e gli spettatori, un piccolo buffet dopo spettacolo, accompagnato dal DJ Set di Bossplaya!

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UNDER 19 € 3,00

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Rassegna MigraMenti SPAc, il 29 e il 30 marzo al Teatro Comunale di Badolato “Sotto un grande velo di lino”, la nuova produzione di Teatro del Carro con regia e coreografia di Virgilio Sieni

Sarà presentata in anteprima il 29 e il 30 marzo alle ore 21:15 al Teatro Comunale di Badolato “Sotto un grande velo di lino”, l’inedita creazione poetico/coreografica, realizzata dal coreografo e regista Virgilio Sieni insieme alla Compagnia Teatro del Carro. Il lavoro drammaturgico curato da Sieni e Luca Michienzi, per la parte testuale, è ispirato alla “Via Crucis di Maria” del poeta francese Charles Péguy (1873-1914), dove l’osservazione della Madre di Cristo è l’originale punto di vista del racconto religioso e, per la parte visiva, l’ispirazione è la “Pietà” di Antonello Gagini, conservata all’interno della chiesa di Maria Santissima Addolorata a Soverato (Cz).

In scena ci saranno AnnaMaria De Luca, Francesco Gallelli, Mariasilvia Greco, Alessia Iacopetta, Francesco Rizzo ed Elvira Scorza e Remo De Vico che cura l’esecuzione della colonna sonora originale composta per la rappresentazione.

Tema di questa nuova performance è “parola incarnata”, che si sviluppa su un progetto di ricerca sui codici del gesto e della parola volto alla creazione di originali partiture fisiche tese a sperimentare una fusione dei linguaggi del teatro e della danza. Uno studio portato avanti dal 2022 che ha avuto un primo esito scenico nel mese di dicembre con titolo “Dittici”. L’ affiancamento di Virgilio Sieni al lavoro produttivo del Teatro del Carro sta permettendo la creazione di performance dove la corporeità degli attori/performer è al centro del verbale.

Per Sieni, quello di Badolato è un felice ritorno dopo qualche settimana e dopo il successo ottenuto nelle tre repliche – a Catanzaro, Badolato e Roccella Jonica (Rc) – della performance “Danza cieca” eseguita dallo stesso coreografo toscano insieme al danzatore non vedente Giuseppe Comuniello, oltre che una conferma del proseguimento della collaborazione degli ultimi anni tra il Teatro del Carro e il Centro nazionale di produzione della danza, da lui diretto. Oltre a selezionare le candidature per la sezione “Danza” del bando per residenze promosso da MigraMenti, Sieni – già direttore della Biennale di Venezia Settore Danza, nonché fondatore dell’Accademia sull’Arte del Gesto e tre volte Premio Ubu – nel corso degli anni della collaborazione con Teatro del Carro, ha anche tenuto una serie di incontri, lezioni e spettacoli, volti a coinvolgere sia un pubblico di artisti e operatori, ma anche di cittadini e semplici spettatori, sul territorio di Badolato e di tutto il versante del medio e basso Jonio catanzarese e reggino.

Gli appuntamenti del 29 e del 30 marzo rientrano nella programmazione teatrale della Residenza Artisti nei Territori MigraMenti, realizzata dalla Compagnia Teatro del Carro, in collaborazione con il Centro nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni, sostenuta e finanziata da MiC, Regione Calabria / Cultura – Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 6.02.02, Otto per Mille della Chiesa Valdese, e con il patrocinio del Comune di Badolato.

 

Credits

 

Testi Charles Péguy

Coreografia e regia Virgilio Sieni

Drammaturgia Virgilio Sieni e Luca Michienzi

Interpreti AnnaMaria De Luca, Francesco Gallelli, Mariasilvia Greco, Alessia Iacopetta, Francesco Rizzo, Elvira Scorza

Musiche Remo De Vico

Produzione Teatro del Carro

 

Biglietti
INTERO € 10,00
UNDER 30 / OVER 65 € 7,00
UNDER 19 € 3,00

Info e prenotazioni
348.31.25.747  340.82.02.119 
prenotazionicarro@gmail.com
prevendite online su diyticket.it

www.teatrodelcarro.it
 

 

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Rassegna MigraMenti SPAc, domenica 17 marzo al Teatro Comunale di Badolato “Groppi d’amore nella scuraglia” di Tiziano Scarpa con Silvio Barbiero

La tormentata storia d’amore di Scatorchio e Sirocchia è la protagonista del nuovo appuntamento della stagione di MigraMenti al Teatro Comunale di Badolato, a cura della Compagnia Teatro del Carro Pino Michienzi. Domenica 17 marzo alle ore 18.30 ad andare in scena infatti sarà “Groppi d’amore nella scuraglia” prodotto da Mare Alto Teatro, diretto da Marco Caldiron con protagonista Silvio Barbiero. 

Groppi d’amore nasce dal testo, una sorta di poema in versi, del drammaturgo veneziano Tiziano Scarpa, anche Premio Strega nel 2009 con “Stabat Mater”, che racconta la saga comica e poetica di Scatorchio. Lo stesso spettacolo si inserisce nel filone del teatro-poesia ed è valso all’interprete Silvio Barbiero il Premio Fringe Roma nel 2014 come migliore attore. 

Lo spettacolo Groppi d’amore nella scuraglia, con costumi di Lunetta Salvagnin e musiche di Debora Petrina e Sergio Marchesini, racconta della notte che incombe sul paesino che fa da cornice alla tribolata storia d’amore tra Scatorchio e Sirocchia. Scatorchio, per fare un dispetto al suo rivale in amore, aiuta il sindaco a trasformare il paese in una discarica di rifiuti. La scena è nuda, alla mirabolante lingua inventata da Tiziano Scarpa, il compito di riempirla di personaggi e paesaggi, di un immaginario e probabile paesino del nostro centro sud. Groppi d’amore è un viaggio in un’educazione sentimentale poetica e severa.

Si ride e sorride di questo solitario eroe naif, come si sorride amaro della nostra coscienza.

La rassegna di spettacoli al Teatro Comunale di Badolato nell’ambito della residenza MigraMenti proseguirà poi il 30 marzo con una nuova produzione della compagnia Teatro del Carro con Virgilio Sieni, “Sotto un grande velo di lino”. 

La rassegna MigraMenti è realizzata dalla Compagnia Teatro del Carro, in collaborazione con il Centro nazionale di produzione della danza Virgilio Sieni, sostenuta e finanziata da MiC, Regione Calabria / Cultura – Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 6.02.02, Otto per Mille della Chiesa Valdese, e con il patrocinio del Comune di Badolato.

Biglietti
INTERO € 10,00
UNDER 30 / OVER 65 € 7,00
UNDER 19 € 3,00

Info e prenotazioni
348.31.25.747  340.82.02.119 
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