Malamura
Malamura
Tragedia di un amore impossibile
regia Pino Michienzi
scene Mananà e Alessandro Marziano
costumi Mananà e Roby 4P
musiche Angelo Pisani, Bruno Tassone
luci e audio Francesco Coppoletta
macchinisti Carmelo Marascio, Alex Scicchitano
Nell’agosto 2005, la Compagnia debutta con lo spettacolo MALAMURA, TRAGEDIA DI UN AMORE IMPOSSIBILE di Pino Michienzi, tratto dalla FEDRA di Seneca e Racine.
Lo spettacolo, messo in scena da sette attori con la collaborazione di cinque tecnici, è stato rappresentato, nell’estate 2005, in 11 siti archeologici della Calabria, naturali palcoscenici per uno spettacolo che ha riscosso enorme successo di pubblico e di critica. Numerose e apprezzate le repliche tenute durante l’estate 2006.
Uno dei motivi d’interesse di questa nuova messa in scena è il libero adattamento in dialetto calabrese, che richiama fonemi e strutture linguistiche verbali e musicali del periodo magno-greco.
L’azione si svolge in una Calabria antica di millenni, e i personaggi che si muovono all’interno, sono tutti calabresi e parlano il dialetto, assunto come vera e propria lingua poetica. Il progetto teatrale assume, dunque, una valenza storico-linguistica-ambientale di enorme pregio.
La contaminazione in lingua calabrese di un testo classico per eccellenza, recupera, fra l’altro, anche l’uso appropriato di musiche etniche di alta qualità, suonate con strumenti prettamente calabresi, come la lira calabrese, la fischiettara, il fischietto, l’organetto, le percussioni ad acqua, il piffero di canna e la zampogna.