Franco Costabile – Bassitalia, discorso alla terra
Franco Costabile – Bassitalia, discorso alla terra
adattamenti e regia Pino Michienzi
Franco Costabile (Sambiase, 1924 – Roma, 1965) figlio di Calabria, tormentato e sfortunato.
Istinto poetico incisivo il suo, che si manifesta in giovanissima età con tènere filastrocche e semplici versi, nei quali esprime il disagio di essere stato abbandonato dal padre che, partito per insegnare in Tunisia, sceglie poi di non tornare a casa mai più.
Una condizione pesante per un bambino costretto a considerarsi orfano anzitempo e sostegno della madre, e che vive la segreta speranza di rivedere da un giorno all’altro ricomporsi la sua famiglia.
È con sentimenti di inadeguatezza che cresce e studia il giovane Costabile. Tradurrà in poesia la sua pena, le sue angosce, la sua passione, il suo andare e tornare da Sambiase a Roma.
Il paese gli sta stretto, non è capace di contenerlo, di offrirgli cultura, scambi intellettuali, crescita.
La città è troppo grande, dispersiva, incapace di accoglierlo umanamente, di prestare attenzione a un animo fragile, introverso, timido.
Ma la sua poesia cresce, diventa forza, denuncia sociale, manifesto politico: dichiarazioni d’amore per la sua terra.
Sposa Mariuccia, insegnante a Brera, ma anche il matrimonio fallisce, schiacciato dal peso di tanta tormentata esistenza che non gli farà vivere serenamente neppure la condizione di padre.
Finisce così per isolarsi, consumato dal dolore che neppure amici come Enotrio, Purificato, Brignetti, Sergio Saviane, Accrocca e tanti altri, riusciranno a lenire.
Si spegnerà a Roma nella primavera del 1965.
Franco Costabile sarà dimenticato, specie nella sua terra, dove purtroppo, ancora oggi, in tanti, non conoscono la straordinaria bellezza e la forza evocativa della sua parola.
Franco Costabile rivive ancora nel trentennale della morte in questo spettacolo di cui Pino Michienzi ha curata l’adattamento, l’elaborazione e la regia.