Arlecchino Deucalione
Arlecchino Deucalione
Approdo in Magna Grecia
di Michele Monetta
riscrittura scenica in chiave di Teatro contemporaneo da Arlequinn Deucalion di Alexis Piron
regia Michele Monetta
con Anna Maria De Luca, Luca Maria Michienzi, Lucia Cristofaro
scene Anna Maria De Luca
costumi Michele Monetta
disegno luci Gianni Grasso
linguaggio musicale Fabio Tropea
maschera Arlecchino Marialaura Buonocore Imago Mito Contemporanee Nino Pracanica
assistente alla regia Greta Belometti
foto di scena Luca Canino
realizzazione costumi Mariella Bruzzese
realizzazione scene Spazioscenico – Soverato durata 65’
Il testo ispirato al mito greco di Deucalione (figlio di Prometeo) è tratto dall’opera teatrale scritta nel 1722 dall’autore francese Alexis Piron. Narra del Diluvio Universale e della quasi totale distruzione di tutto e della scomparsa delle principali forme di vita. Tra le onde del mare in tempesta, tra fulmini e pioggia, aggrappato ad un barile, l’unico superstite dell’umanità è Arlecchino Deucalione. Allo stremo delle forze, dopo aver pregato e scongiurato il dio Nettuno a gran voce di risparmiarlo riesce a sopravvivere miracolosamente al cataclisma.
Con la forza della disperazione e col desiderio di sopravvivere, resiste tra le fredde e gigantesche onde per essere gettato dal mare su una spiaggia deserta piena solo di sabbia, calcinacci e detriti. Ad un primo e momentaneo stato di gioia per lo scampato pericolo e di entusiasmo per essere diventato (autoproclamandosi) il re del mondo intero, subentra un livello di malinconica ribellione nel vedersi unico e, soprattutto, solo. Nella disperata esigenza di incontrare un essere vivente, dalla vuota e silenziosa spiaggia si avventura nella boscaglia circostante. Con affanno e spavento incontra Themis la divinità greca della Giustizia. Themis gli rivela la maniera di ripopolare la Terra ma usa un’ambigua e misteriosa formula che il povero Arlecchino non riesce a decifrare, perché la figura parla una lingua arcaica e misteriosa, nonché complessa nei concetti.
Solo l’apparizione di uno spirito totalmente folle chiamato Polichinelle-Momus gli svelerà l’oracolo. Grazie a ciò e all’esigenza di incontrare altri esseri umani, Arlecchino Deucalione attraverso un misterioso rituale, con delle pietre, riesce a dar vita all’uomo e a varie categorie sociali ripopolando il mondo intero. Nell’epica antica, nella letteratura, nel teatro, nei testi sacri e in molte fiabe e racconti di tutti i popoli della Terra, sempre l’elemento sconvolgente del diluvio ha rappresentato l’accadimento rigenerante dell’intera umanità, oltre ad essere un passaggio traumatico che invita a una concreta e profonda riflessione sulle proprie ragioni di vita.